Friday, 19 September, 2025г.
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SEI APRILE A CAMPOTOSTO: SOGNI E PAURE DI CHI E' RIMASTO INTORNO AL LAGO CHE TREMA

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DescrizioneCAMPOTOSTO - Otto anni dopo da quella notte del 6 aprile c'erano anche tanti cittadini di Campotosto e delle sue frazioni a sfilare nel silenzio, con una fiaccola in mano, per le vie dell’Aquila. La tragedia del 2009 ha colpito anche loro, certo. Ma per questa gente di montagna la liturgia laica della fiaccolata della memoria ha un significato ulteriore. Sono sfollati due volte, a seguito di altri terremoti, quello del 24 agosto, e poi del 16 gennaio che hanno portato la morte e la distruzione nella vicina Amatrice e hanno sconquassato 140 comuni del centro Italia. Ora molti di loro sono alloggiati al progetto C.a.s.e. e negli alberghi del capoluogo. E c’è rabbia e sconforto nei loro occhi. Quella che non hanno più molti aquilani che sono tornati nella casa ricostruita, hanno superato il trauma e hanno ritrovato una normalità, in alcuni casi sono diventati smaccatamente ricchi grazie alla ricostruzione. Camposto, Mascioni, Poggio Cancelli e Ortolano sono ora deserti o quasi, sono fuggiti i turisti, e i paesani delle seconde case che vivono in buona parte a Roma non sanno come tornare. Da otto anni poi non si vedono le gru che invece svettano sul capoluogo. Il nuovo sisma non ha fatto che aggiungere macerie su macerie, che restano immobili come il lago e i monti innevati della Laga e del Gran Sasso che si guardano da lontano in uno degli altopiani più belli dell’Appennino. C’è chi però a Campotosto non va via. Un segno profondo lasciato dal terremoto è anche il lago semi svuotato. Per ragioni di sicurezza, per testare la sicurezza delle dighe, dopo il discutibile allarme lanciato dalla Commissione grandi rischi proprio nel ben mezzo delle drammatiche ore dell'emergenza neve e sisma di gennaio. Il paesaggio sembra così più nudo e indifeso. Le montagne e i boschi davanti a Campotosto non sanno più dove specchiarsi. Ed è sorprendente quanto il lago sia importante per questa gente, quanto le sue acque chete riescano a ispirare sogni, che oggi più che mai sono l’unica certezza.
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