"Poi sembriamo gay e ci manca solo questo": è la battuta infelice che ha scatenato una bufera sul candidato del centrodestra a sindaco di Messina, Dino Bramanti. Una conferenza stampa congiunta tra Bramanti e Cateno De Luca, anche lui in lizza per Palazzo Zanca, durante la quale i due si scambiano libri in regalo: è questa l'occasione che lancia la battuta di Bramanti e alla quale ha risposto l'Arcigay di Messina annullando l'incontro previsto per lunedì mattina con il candidato: "Non siamo arrabbiati ma molto di più - dice Rosario Duca, presidente provinciale di Arcigay - non capiamo perché un'occasione come questa debba diventare momento per fare simili battute". Incalza il candidato del centrosinistra, Antonio Saitta: "Voglio manifestare tutta la mia solidarietà alla comunità Lgbt di Messina: siamo tutti uguali, abbiamo la stessa dignità, senza distinzione". E qualche ora dopo Bramanti prova a ridimensionare il caso: "Ho dichiarato che io e l'altro candidato sindaco non siamo gay. Il riferimento era esclusivamente al clima di questi giorni e alle dicerie infondate su 'innamoramenti' e 'matrimoni' politici. Nessun senso denigratorio verso gli omosessuali, quindi, anzi. Sono desolato per il fraintendimento e mi sono già confrontato sull'accaduto con Duca, che incontrerò lunedì". .di Manuela Modica