Ogni film rappresenta la realtà che ci circonda.
E' l'autore che descrive il suo punto di vista sulla realtà in quanto essa non coincide con la verità.
Come può una persona esprimere la sua esperienza a più persone possibili?
Essere l'autore di un romanzo, un film e di ogni altra forma di espressione che arriva alla massa.
C'è un film che descrive la condizione umana e le relative interazioni tra uomini?
C'è un film che propone la verità, nuda e cruda, così come si presenta?
La verità può essere nascosta nel film più improbabile che esista...
Ve li ricordate i Morti Viventi?
Sono tanti, sono la massa, sono ovunque.
E come sono?
Sono in relazione con se stessi, e tra loro?
Li vediamo inseguire i vivi, a loro volta costretti a far gruppo ed a barricarsi!
Li vediamo aggressivi e con lo "scopo" di mangiare il cervello dei Viventi!
Perché?
Vi sembrerà una divagazione ma...
Mi chiedo cosa avvenne quando Tarzan vide per la prima volta l'uomo civilizzato?
Riconobbe la sua condizione, lo stato in cui si trovava?!
La condizione di essere Tarzan!
Allora, cosa avviene quando un Morto Vivente incontra un Vivente?
Forse riconosce la sua condizione?
La condizione che lo porta ad essere Morto!
Il riconoscersi in questa condizione porta inevitabilmente dolore.
Che è ciò a cui si da ascolto!
Mangiare il cervello porta a diminuire il dolore perché il Vivente muore,ovvero cambia condizione diventando un Morto Vivente.
I Morti Viventi non si riconoscono più rispecchiandosi nella diversità che è venuta meno!
E il dolore, di ogni Morto Vivente, diminuisce, perché ciò che sfugge alla vista, non è nella coscienza!
Dov'è questa condizione?
Dove si trova la coscienza?
I Morti Viventi, per portare alla loro condizione i Vivi, non li uccidono così come viene... è al cervello che mirano!
Capite?
Un cervello morto è attivo,
in grado di svolgere a pieno ogni sua funzione, ma non in grado di riconoscere ed accettare la sua condizione di cui il dolore è la via.
Un cervello che non ha una vera possibilità di scelta.
Operare una scelta è esprimere vita.
...
Voi offrite un caffé ad una persona,
ma questa non può scegliere,
come ve la immaginate?
Non ha scelta, non può accettare o meno,
non può chiedere altro, non ha scelta!
Com'è?
C'è vita nella morte,
come morte nella vita!
Un cervello cosciente è capace di riconoscere la propria condizione,
ha scelta.
Siete mai stati ad un battesimo?
"Io ti battezzo col nome di... al fine che tu possa un domani riconoscere la tua condizione"
Capite?
Siete pronti a capire in che mondo viviamo?
Siete pronti a riconoscere Voi stessi?!
Ogni nostra scelta, come ogni nostro bisogno, ha la sua profonda natura da ciò che ci è oscuro.
Senza conoscere ciò che in noi è oscuro non è possibile avere scelta, vera!
Il processo di apprendimento individuale è parallelo al processo di esplorazione delle domande;
è stabilendo un rapporto con le domande che ci permette di apprendere.
Lasciando la responsabilità dell'indagine a qualcun'altro (un maestro, un guru, la chiesa, ecc.) non si fa una ricerca personale e si dipende da ciò che viene detto dagli altri.
La vera conoscenza nasce soltanto dall'esplorazione delle domande.
Perciò il "maestro" sono le domande niente e nessun altro.
Allora,
cos'è la vita, la nostra esistenza che è soffocata dal dolore?
Come viviamo in questa realtà?
Noi siamo il mondo!
E' possibile cambiare il nostro mondo?
E' possibile trasformare radicalmente la nostra psiche?
Tutto sta nella consapevolezza di noi stessi ed al conseguente risveglio dell'intelligenza.
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