Tuesday, 23 September, 2025г.
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Ilaria Annibali - RITRATTO AD OLIO

Ilaria Annibali - RITRATTO AD OLIOУ вашего броузера проблема в совместимости с HTML5
RITRATTO A OLIO, esecuzione di ALBERT EDWIN FLURY Immersa nell'atmosfera di aria e di luce, la raffigurazione di Donna Ilaria Annibali Gallorini, come nei ritratti femminili rinascimentali, si caratterizza per un'idea di bellezza che nasce dall'imitazione della natura, ricreata dal talento inventivo dell'artista, il quale aggiunge al realismo rappresentativo la Bellezza che egli vi contempla perché, come scriveva Leonardo da Vinci nel "Trattato di pittura", "il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all'uomo [...] e ciò che è nell'universo per essenza, presenza o immaginazione, esso lo ha prima nella mente poi nelle mani". Donna Ilaria, il cui volto esprime la bellezza dei lineamenti ma anche la nobiltà della persona, posa con la grazia affascinante di Flora, la giovane e antichissima Dea dei giardini e della fioritura, della primavera e della fertilità, che la tradizione ritrattistica rappresenta sovente con un fiore in mano, simbolo di femminilità e di bellezza per antonomasia. Tizianesca è la Dea Flora che stringe una manciata di gelsomini, rose e viole; fiori di campo invece per l'aristocratica Flora di Bartolomeo Veneto; una delicata aquilegia si ravvisa nelle mani della dolce e serena Flora del lombardo Melzi. Una piccola, odorosa e delicata rosa, simbolo di amore, fascino e felice rigenerazione per la soave "dea" del Maestro Flury, la cui eleganza fluisce come un'aura magica dalla bruna chioma che incornicia il volto sorridente fino alla trasparenza dello scialle, di pregevole definizione tecnica, che con garbo avvolge la figura, alla cui raffinata compostezza contribuisce anche l'abito di tessuto lucido, dal colore anticamente indicato come "alessandrino", secondo i registri dei guardaroba delle corti ferraresi del XV e del XVI secolo. E' un'arte, quella di Albert Edwin Flury, che non sovrasta mai il tratto peculiare di un volto o di uno sguardo, ma valorizza piuttosto quanto di più personale identifica il soggetto raffigurato, facendo così di ogni ritratto un'opera unica e altamente caratterizzante, dove emerge un'inconfondibile individualità. Al contempo l'artista sperimenta tecniche e rappresentazioni, giochi di luce e riflessi, stesure cromatiche che formano volumi, sfondi, armonie o contrasti, simmetrie e prospettive profondissime in un'indagine, sempre aperta a inediti sviluppi, sulla creatura umana e sulla natura, in un passaggi continuo dal dato esteriore a quello interiore e psicologico, dall'elemento naturale, reale a quello ideale, simbolico e sovrasensibile. Prof.ssa Paola Fabietti Dragone
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