Monday, 15 September, 2025г.
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CETA -TTIP! Quello che non vi dicono.

CETA -TTIP! Quello che non vi dicono.У вашего броузера проблема в совместимости с HTML5
TTIP e CETA sono talmente intrecciati tra loro, intricati in immensi interessi economici, sociali, occupazionali, di salute e alimentazione, che trovarne il bandolo della matassa non è facile. Monica di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP, fornisce aggiornamenti sul futuro del commercio occidentale. Aggiornamenti sul TTIP. Dal 3 Ottobre, i negoziatori Ue e Usa si riuniscono a New York per la 15° volta, con lo scopo di scrivere una versione, seppure “alleggerita”, del TTIP: l’accordo di libero scambio per il commercio e per gli investimenti tra Unione Europea e Usa che, nei desideri dei governi di entrambe le parti dovrebbe creare la più vasta area commerciale esistente, capace di contrastare l'esuberanza dei mercati asiatici (Cina e India in primo luogo) e che vale la metà del Pil e 1/3 del commercio mondiali. L'opposizione dei sindacati e piccoli produttori. Un negoziato, in corso dal 2013, che ha scatenato nei paesi dell’Unione l’opposizione di sindacati, piccoli produttori e associazioni, unitisi nella Piattaforma StopTTIP, in polemica con l’impostazione stessa del trattato. Tra i contenuti più problematici del TTIP c’è l'introduzione di un arbitrato internazionale, l’ISDS, che consentirebbe alle imprese di muovere cause per “perdita di profitto” contro i governi dei paesi Ue, qualora questi creassero normative atte a compromettere i profitti delle imprese stesse, incidendo, in tal modo, su diritto del lavoro e diritti sociali. La Commissione Europea sostiene che il TTIP può far crescere l'economia Ue di 120 miliardi di euro, quella Usa di circa 90 miliardi e quella mondiale di circa 100 miliardi. Molti economisti, però, ritengono che il TTIP potrebbe generare calo dei salari, aumento di disoccupazione e disgregazione sociale nell’Ue. Il pericolo per l’agroalimentare e le PMI in Italia e Ue. Un gruppo di oltre 20 associazioni europee ha presentato, a Bratislava durante il meeting informale di 27 capi di Stato e di governo dell'Ue, il rapporto: “Making sense of CETA”. “Qui - spiega ancora Monica Di Sisto portavoce della Campagna Stop TTIP - si dimostra che, a conti fatti, molti settori produttivi italiani potrebbero essere danneggiati già dall’accordo con il Canada: l’allevamento bovino e suino, per esempio, il settore lattiero-caseario; poi quello dei semi e dei prodotti per l’agricoltura, ma anche quello della manifattura: le nostre piccole e medie imprese europee dovrebbero competere con veri e propri giganti e in gran parte non avrebbe scampo”. La nuova ipotesi: il TTIP light. E i negoziatori Ue stessi non riescono a risolvere i veti che gli Usa hanno contrapposto alla richiesta europea di proteggere i nostri prodotti alimentari DOC nei loro confini, rifiutandosi, inoltre, di aprire alle nostre imprese tutti gli appalti pubblici degli Stati americani. “Contro questo stallo - spiega Monica Di Sisto, portavoce della Campagna StopTTIP - il Governo italiano, d’accordo con i negoziatori Usa, propone di approvare, entro la presidenza Obama, una dichiarazione “light”, in cui le parti si accordino su un pacchetti di riduzioni di dazi e tariffe commerciali e sul fatto che, in una seconda fase, degli appositi comitati si occuperanno di concordare le regole di liberalizzazione dei servizi, sanitarie e delle caratteristiche dei prodotti. Un rinvio che forse non rassicura i detrattori dell'accordo, ma che invece è sempre più propiziato da chi vorrebbe chiuderlo prima dell'addio di Obama alla Casa Bianca. CETA: via libera per 40 mila multinazionali Usa. Accanto al TTIP, e ad esso precedente, c’è l’altro trattato che coinvolge Ue e Canada. Il CETA è del tutto simile al TTIP. Al momento della sua ratifica, circa il 98% delle barriere tariffarie tra le parti verranno soppresse. “Barriere che si abbatterebbero anche per oltre 40mila multinazionali americane - continua Di Sisto - tra cui Wal mart e Coca Cola, perché hanno sedi consociate in Canada, attraverso le quali godrebbero delle nuove condizioni. Il Canada è tra i produttori più importanti di alimenti che copiano i prodotti tipici dell’Ue e, con il CETA, sarebbero autorizzati a continuare a produrli. Sconosciuto e poco trasparente. Il CETA presenta le stesse caratteristiche non trasparenti del suo omologo statunitense. Peraltro, non essendo stato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica come il TTIP, è decisamente sconosciuto anche a chi dovrebbe votarlo. A Bratislava, la Ministra al Commercio canadese ha raccontato che gli europarlamentari socialdemocratici tedeschi che aveva incontrato e che dovranno votarlo, le avevano confessato di non averlo letto. La stessa ministra, poi, ha ammesso di non averlo letto”.
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