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Ccsvi: "Patologia venosa a sè stante e indipendente dalla sclerosi multipla - Telestense 01/07/2014

Ccsvi: "Patologia venosa a sè stante e indipendente dalla sclerosi multipla - Telestense 01/07/2014У вашего броузера проблема в совместимости с HTML5
CCSVI riconosciuta come patologia venosa a sè stante e indipendente dalla SM: questo l'esito della ricerca guidata da prof. Paolo Zamboni e pubblicata su Phlebology, rivista della Royal Society of Medicine: La CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale) esiste, è una patologia vascolare a tutti gli effetti, indipendente dalla sclerosi multipla. A rilevarlo in modo inoppugnabile e per la prima volta uno studio compiuto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Ferrara guidati dal prof Paolo Zamboni, intitolato "Ultrastruttura delle valvole difettose delle vene giugulari interne". Uno studio importante per gli esiti cui approda, ma anche perché è anche il primo lavoro scientifico pubblicato realizzato con un cofinanziamento dell'associazione CCSVI nella SM, da sempre impegnata a sostenere la ricerca medica pubblica e indipendente. Ciò che ha dato un contributo rilevante alla ricerca è stata l'adozione di un microscopio elettronico a scansione, che ha consentito di studiare le valvole difettose che ostruiscono il flusso della vena giugulare interna di sette pazienti CCSVI, confrontandoli con campioni di controlli sani. Lo studio rivela, accanto alla esistenza della CCSVI, un secondo dato fondamentale e cioè che è indispensabile disporre di una tecnica di imaging in grado di rilevare correttamente la presenza di questa patologia. La CCSVI, che è stata confermata, nel 2009 e nel 2013, dai Congressi mondiali sulle malattie del sistema venoso dell'UIP (Unione internazionale di flebologia), il massimo organismo internazionale in materia vascolare, comprendente esperti di oltre 50 paesi, può essere ora a maggior ragione riconosciuta anche in Italia dalle Istituzioni sanitarie come patologia a se' stante. Lo chiede l'associazione-- attraverso la sua past president Gisella Pandolfo e il presidente Gabriele Reccia , che dice, " ora disponiamo di una nuova arma di convincimento, uno studio di grande valore scientifico" ai cui autori l'associazione esprime grande apprezzamento e forte gratitudine
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