03/09/2012 - Visita alla tomba di Bettino Craxi ad Hammamet di Daniele Marconcini
Alla vista della tomba la pietà per un connazionale esule ha superato ogni giudizio politico.Una tomba abbandonata che guarda verso l'Italia ci ricorda che in fondo, alla fine, ha pagato solo Bettino Craxi per una Italia che da allora ad oggi non è mai cambiata..,
"Beati i perseguitati della giustizia". Nella sua omelia, il vescovo di Tunisi, Fouat Twal, ha scelto il libro delle Beatitudini per ricordare l'ex leader del Psi: "Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia - ha detto - perchè saranno saziati. Beati i puri di cuore, perchè vedranno Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perchè di essi è il regno dei cieli". A quest'ultimo passaggio, dai presenti si è levato un applauso. Ha preso la parola anche Bobo, che, dopo aver ringraziato sia il Papa sia il prsidente tunisino Ben Ali, ha ricordato quella che ha definito "l'ultima cattiveria": il divieto di espatrio per suo zio (e cognato di Craxi) Paolo Pillitteri, a cui il tribunale di Milano ha detto "no" vista la sua condanna definitiva in un processo di Tangentopoli.
Sepoltura al tramonto. Dopo la messa la bara di Craxi è stata portata ad Hammamet per la sepoltura. Molta gente in piazza, il corteo di auto, ha dovuto farsi strada tra la folla per raggiungere le mura della Medina. Là sotto le mura, in una buca scavata nel piccolo cimitero cristiano di fronte al mare, alle 16,45, poco prima del tramonto, è stata calata la bara coperta dalla bandiera del Psi. Ai bordi della buca nel terreno, i familiari, dietro Berlusconi - che non ha potuto trattenere le lacrime - e Cossiga e tutt'intorno l'assedio di telecamere, taccuini e macchine fotografiche.
Funerale anche in Italia. Questo sul fronte della commemorazione. Ma anche oggi non sono mancate altre polemiche. Questa mattina, mentre la camera ardente era visitata dalle tante persone giunte dall'Italia, Bobo Craxi ha annunciato che ci sarà un funerale anche in Italia, confermando che la famiglia non voleva ministri di D'Alema alle esequie tunisine: "Ho domandato all'ambasciatore italiano a Tunisi - ha detto ai giornalisti - che chiedesse al governo di fare un passo indietro. Ma non è stato possibile". Diversa l'interpretazione di Palazzo Chigi: in una nota diffusa nel pomeriggio il governo ha spiegato che la partecipazione al funerale è stata decisa solo dopo aver sondato la famiglia, proprio attraverso l'ambasciatore; e che quel "passo indietro" si riferiva in realtà alla posizione da prendere all'interno della chiesa, non nelle prime ma in settima fila.
Minniti cede il posto. E proprio sui posti a sedere in chiesa, si è sciolta la tensione tra governo e socialisti. A un certo punto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti si è accorto di una signora bionda che assisteva alla messa in piedi lungo la navata e appariva provata e le ha ceduto il suo posto a sedere in settima fila.Poco dopo altri militanti socialisti hanno a loro volta offerto il loro posto a Minniti, che dopo qualche resistenza ha accettato. Si è così creato un clima cordiale confermato anche dal segno della pace scambiato dai rappresentanti del governo e della maggioranza con i loro vicini, quasi tutti vecchi simpatizzanti del Garofano.
E Boselli ringrazia. In serata il presidente dello Sdi Enrico Boselli ha telefonato a Dini e Minniti per ringraziarli della loro presenza ai funerali di Bettino Craxi. Secondo quanto si è appreso, Boselli si sarebbe detto dispiaciuto per le contestazioni subite dai due esponenti di governo all'uscita dalla cattedrale di Tunisi ma avrebbe anche sottolineato la correttezza e la compostezza di una cerimonia "piena di dolore". Il leader dello Sdi ha spiegato che era imprevedibile la contestazione anche se è comprensibile che la presenza del governo avrebbe potuto provocare in qualcuno gesti di risentimento.
Polemiche in Rai. Ma, mentre una polemica rientra, se ne apre un'altra sulla decisione, da parte della Rai, di non trasmettere le esequie in diretta tv. Francesco Storace (An), presidente della commissione di Vigilanza, aveva chiesto di mandare in onda l'ultimo saluto a Craxi, ma il presidente della tv pubblica Roberto Zaccaria ha detto "no": "La diretta non ci sarà per motivi tecnici", ha dichiarato.
Da Repubblica
(22 gennaio 2000)